The payment is encrypted and
transmitted securely with an SSL
protocol.
Nella mitologia greca era la dimora di Efesto, dio del fuoco, ma oggi la sua attività vulcanica è sostenuta solo dalle numerose fumarole che emette il gran cratere. Caratterizzata dal suo inconfondibile odore di zolfo, da una sponda all’altra, l’isola è modellata dalla sua natura vulcanica, anche se ormai spento, il vulcano da vita ancora ai fanghi termali e colora di scuro le tipiche Spiagge Nere, che insieme alla Piscina di Venere, alla Grotta del Cavallo e alla Baia di Levante sono alcune delle principali attrazioni dell’isola.
Porto Pignataro (Google Map)
Ore 10:30
Prima di tutto, una giornata che lascerà un segno indelebile su di te, una giornata a contatto con il mare, la natura, le splendide acque cristalline, una magnifica isola, come una montagna che sorge dal fondo del mare . da nessun’altra parte potresti rilassarti in una città ma allo stesso tempo circondato dalla natura marina.
Vulcano è la prima isola che si incontra da Milazzo, a soli 20 km di distanza. Vicino al porto di sciopero, sia per la bellezza del luogo, per l’odore di zolfo che riempie l’aria. Questo fenomeno, a cui presto ci si abituerà, è il doppio delle “fumarole”, la ventilazione del vapore, dello zolfo e dell’anidride carbonica ad alta temperatura dal cratere o dalle fessure nel terreno. Le fumarole ci ricordano che il vulcano è ancora attivo.
L’isola prende il nome dalla notevole attività vulcanica che dura da migliaia di anni. Con Stromboli, è l’unico vulcano attivo nell’arcipelago e il più giovane (90.000 anni rispetto ai 100.000 anni di Stromboli).
Quest’isola, oggi invasa dai turisti, deve aver fatto una grande impressione sui greci e sui romani che la chiamavano Terasia (terra calda), poi termessa (calda), e la dedicarono al dio del fuoco, Efesto per i greci e per Vulcano per i Romani e la consideravano un’isola santa (Hierà).
Nel 1888 ci fu l’ultima eruzione che distrusse la “spina” di materiale magmatico sedimentato che era stato consolidato da una precedente eruzione. L’inglese fugge terrorizzato dalla pioggia di blocchi di materiale di magma fuso, “bombe di crosta di pane”, che si raffreddano a contatto con l’aria e il crack. I pochi coloni rimasti, forse coloni di Stevenson, sono impegnati nell’agricoltura e nell’allevamento di pecore sull’altopiano e nella pesca nella frazione di Mulberry.